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Usura, dieci casi all’anno nel riminese. Visita del commissario straordinario

Giovedì, 22 Novembre 2018

(Rimini) Il commissario straordinario antiusura del Governo, Domenico Cuttaia, ha incontrato a Rimini il mondo istituzionale, quello creditizio e le associazioni di categoria, per un’analisi sui fenomeni dell’estorsione e dell’usura e per l’illustrazione dei possibili benefici che lo Stato pone a disposizione delle vittime di tali reati. L’iniziativa, si è svolta presso il museo Tonini, presenti il prefetto di Rimini Alessandra Camporota e il sindaco di Rimini Andrea Gnassi che ha chiesto “un piano strategico che si proponga con il presupposto di una fonte dichiarata e un modello trasparente e leggibile”.
Il procuratore della Repubblica di Rimini Elisabetta Melotti ha sottolineato come il “fenomeno dell’usura sia presente nel riminese e il rischio di infiltrazione criminale sia particolarmente elevato, attesa la forza attrattiva decisamente rilevante dell’economia territoriale e l’indice di permeabilità all’usura non trascurabile”. Lo stesso Procuratore della Repubblica ha quindi annotato che “vi è una media annua di circa una decina di procedimenti legati all’usura e che le relative indagini, particolarmente complesse per la natura del reato, si allargano a raggiera con ulteriori e gravi implicazioni”. Nel solo anno 2017 si contano confische per dieci milioni di euro. Sottolineata anche la presenza di quella che il Procuratore della Repubblica ha definito “usura di vicinato o di quartiere” che interviene rapidamente, per somme che nell’immediato non risultato essere particolarmente elevate, “in favore” di soggetti in difficoltà apparentemente temporanea, come ad esempio quelli delle sale da gioco.

Con un intervento articolato ed incisivo, il commissario straordinario dopo aver mostrato apprezzamento per la positività espressa dal sindaco circa la convinzione di non “nascondere la polvere sotto al tappeto” e sottolineato la necessità di dover chiamare a raccolta sul tema tutte le componenti sociali, ha delineato le tre linee strategiche degli interventi posti in essere. Si parte dalla “strategia operativa, attuata attraverso l’attività della Procura della Repubblica, delle Forze di polizia e della Prefettura”. Segue la “strategia partecipativa, finalizzata al profondo radicamento e alla partecipazione dell’intero tessuto socio-economico per una risposta attiva alle induzioni e ai tentativi”. Infine, la “strategia del sostegno alle vittime, palesando una concreta vicinanza dello Stato e favorendo, attraverso l’elargizione di somme di denaro, la ripresa dell’attività economica”.
Al riguardo il prefetto Cuttaia “ha evidenziato come la pericolosità dei fenomeni estorsivi ed usurari – spesso con il sovra indebitamento anticamera dell’usura - sia stata pienamente colta dal legislatore che ha inteso intervenire attraverso l’istituzione di fondi che possono incidere direttamente sul mantenimento delle attività di produzione della ricchezza per la collettività. Ha però sottolineato che fondamento di tutta l’azione dello Stato è la denuncia della vittima, senza la quale da un lato non è possibile portare all’emersione il fenomeno – che tende ad espandersi – e dall’altro impedirebbe di circostanziare persino i contorni di un fatto di rilevanza penale e l’effettiva portata dello stesso”.

Un accesso ai fondi, dunque, “legato all’azione di denuncia delle vittime di attività criminose che si manifestano attraverso forme sempre più sofisticate di intervento che oggi arrivano ad “offrire” servizi agli operatori economici i quali, nel tempo, non riescono più a svincolarsi da tali prestazioni – effettuate con tariffari sovradimensionati – pena il fallimento delle stesse attività imprenditoriali. Ad un’attività decisa dello Stato, si contrappone dunque l’insidia costante delle forme criminose adottate e la necessità che il ruolo delle associazioni diventi sempre più incisivo per aiutare a comprendere che denunciare “conviene” alla stessa vittima ed è indispensabile per beneficiare delle iniziative di solidarietà che lo Stato ha espressamente posto a disposizione elargendo, sul fronte dell’estorsione, non solo per i danni subiti ma anche ristorando il mancato guadagno e su quello dell’usura concedendo prestiti a tasso zero”.
Al riguardo il Commissario Cuttaia ha rilevato che “su questi due versanti sono stati erogati 32 milioni di euro ed ha invitato ad una riflessione sulla circostanza che a fronte di tale importo complessivo, l’Emilia Romagna ha registrato solo tre denunce che hanno condotto all’elargizione di 104 mila euro”.


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