Fabrizio Pullè, a nome dei consiglieri di maggioranza del Comune di Riccione, pone sette domande pubbliche sul futuro del Trc. A muoverlo è lo stato di incertezza su chi gestirà il Trc, visto che fino ad oggi non è stato emesso alcun bando. Il pericolo paventato da Pullè è che si voglia affidare il servizio a Start Romagna, senza alcuna procedura di evidenza pubblica.
E veniamo alle domande.
Prima: a chi verrà affidata la gestione del faraonico TRC? (chiamiamolo con il suo vero nome, TRC appunto; Metromare ci sembra poco adatto visto che il mare non lo vede nemmeno col binocolo...)
Seconda: con quali modalità verrà affidata la gestione del TRC? Non vorremmo che, senza procedura di regolare bando, a dirigere la mega infrastruttura sia ancora Start Romagna, attualmente in stato di “prorogatio”.
Terza: A quanto ammonteranno i costi di gestione?
Quarta: quanti passeggeri si ipotizza che, ogni giorno, saliranno sulle carrozze dei filobus che correranno nel budello di cemento a fianco della ferrovia? (Otto milioni di persone all’anno? Dieci milioni? Quindici milioni? Diciotto milioni, come fino a qualche anno fa ipotizzava l’allora Presidente della Provincia di Rimini, quando parlava di 50.000 passeggeri al giorno...?)
Quinta: quale numero di passeggeri annui risulta necessario per arrivare al pareggio di bilancio di gestione del TRC, per far sì che l’opera non gravi ulteriormente sulle tasche dei cittadini? (Opera, ricordiamocelo, costata più di 100 milioni di euro..)
Sesta: qualora non si dovessero raggiungere i risultati, in numero di passeggeri, ipotizzati per arrivare al pareggio di bilancio, chi pagherebbe il debito che si creerebbe ogni anno?
Settima: quali sono le previsioni circa la storica linea 11? Verrà cancellata o mantenuta? Verrà rimodulata?
Forse può apparire fastidioso ed irriverente, agli occhi di chi comanda ora il TRC, che vengano formulate queste domande, ed ancor più fastidioso dover elaborare delle risposte; tuttavia ciò si rende necessario ed urgente visto che, ad oggi (gennaio 2019) non è stato ancora presentato un “business plan”, che rechi correttamente e chiaramente tutte le voci di entrata e di uscita. A questo, vi si aggiunga che non sono pervenute comunicazioni circa la organizzazione del Trasporto pubblico locale, ma, soprattutto, non si sa chi gestirà il TRC, in quanto non è stato pubblicato alcun bando per la sua gestione. Siamo convinti (sperando di sbagliarci, ma sicuri, purtroppo, che questo avverrà..), che il TRC diventerà in poco tempo una voragine di debiti senza fondo, fino a quando si trasformerà in una spettrale “cattedrale nel deserto…”.