Il medico delle donne, il sindaco di tutti. Fin dallo slogan scelto si capisce che Domenico Samorani, candidato sindaco di Santarcangelo per il centrodestra, punterà più sulla propria storia e credibilità personale (e probabilmente anche sull’onda lunga salviniana) che su una proposta amministrativa per la città. Lo si è visto anche nella presentazione ufficiale della sua candidatura, questa mattina all’Hotel della Porta, in una sala stracolma di riminesi e delle donne del Punto Rosa. C’era tutto lo stato maggiore del centrodestra riminese, di ogni fede ed osservanza, salito da Rimini per sostenere il cavaliere in camice bianco che si appresta a compiere l’impresa di sconfiggere la sinistra in un suo feudo storico. C’erano quelle che Samorani chiama “le mie donne”, ovvero le signore del Punto Rosa che hanno preparato il rinfresco per il debutto della campagna elettorale. C’era Serena Grandi nel ruolo di presentatrice che lo definisce “mio medico e mio confessore” e che, certamente involontariamente, si esibisce in uno spot non proprio indovinato: “Speriamo che fare il sindaco non ti tolga troppo tempo, perché noi siamo gelose, ti vogliamo tutto per noi”.
E c’era ovviamente lui, Domenico Samorani, in grande spolvero, traboccante di energia, tornato con gli occhiali rossi dopo aver posato con quelli blu per la foto ufficiale. Che alla fine del suo intervento si è tolto i classici sassolini dalla scarpa. E da questi conviene partire.
Dicono che non è possibile fare il sindaco a metà tempo perché sono anche medico? “Costoro non hanno argomenti perché non sanno che Samorani è sempre in piedi”.
“Dicono che non è possibile fare contemporaneamente il medico e il sindaco? Gente dalla memoria corta che dimentica che in Romagna abbiamo avuto l’esempio di medici che sono stati grandi sindaci, Rusticali a Forlì, Zoffoli a Cesenatico, Ravaioli a Rimini”. Ravaioli sarà commosso, visto che Samorani era all’opposizione, eletto nelle liste di Forza Italia.
Ed infine c’è l’obiezione più insidiosa: l’accusa di strumentalizzare le donne del Punto Rosa ai fini della competizione elettorale. Prima butta là una battuta: “Sono amato da molte persone, cosa ci posso fare?”. Poi dice di aver cercato di mediare fra la direzione sanitaria e le donne sulla sistemazione del reparto di chirurgia senologica. Le donne sostengono che quella soluzione non va bene, io, per quel che mi riguarda, non ho problemi, ho operato anche nelle capanne in Africa. E poi la disputa del Punto Rosa con la direzione sanitaria è cominciata nel maggio scorso, in tempi non sospetti. La polemica sui mass media l’ha portata l’attuale amministrazione, facendo un clamoroso autogol. Ci fosse stata la possibilità di fare domande, Samorani avrebbe potuto spiegare se anche lui considera la senologia sotto attacco da parte dell’Asl è a rischio di ridimensionamento. Avrà modo di chiarirlo nel corso della campagna elettorale.
Samorani aveva esordito parlando di sé, della moglie, dei quattro figli e dei sette nipoti. Ha ricordato di lavorare da trent’anni a Santarcangelo e che non c’è bisogno di dormirci per sentirsi parte della città. Ha rivendicato il merito di aver portato la chirurgia senologica a livelli di eccellenza, con riconoscimenti internazionali. Ha detto che il rapporto con le pazienti lo ha educato ad ascoltare e che tale sarà il suo atteggiamento verso la città. Lui si pone al di sopra della tradizionale contrapposizione fra destra e sinistra. “La radice della decadenza di Santarcangelo sta nell’aver diviso la città in due con l’accetta, escludendo importanti risorse”. Ha sottolineato che con lui stanno anche persone di sinistra perché sono “donne e uomini veri”. In sala si sono visti l’ex sindaco di Poggio Berni Antonio Valli e Leonina Grossi, militante storica della sinistra a Rimini. Ha rimarcato che lui agirà con una visione sussidiaria, senza egemonie. E ha strappato applausi quando ha scandito lo slogan “La vera risorsa è l’essere umano”.
Facendo scorrere alcune diapositive ha snocciolato qualche briciola di futuro programma. La lotta all’inquinamento dei fiumi Uso e Marecchia provocata dalle vicine discariche. La sicurezza: ci vogliono telecamere e maggiore illuminazione. Il commercio: da sostenere come gli altri settori economici. Il Festival teatrale: deve tornare alle origini e liberarsi dalla cultura nichilista. Il turismo: da incrementare, bisogna fare di più. Mobilità: eliminare le troppe barriere architettoniche. Parchi e giardini in ogni quartiere. Sviluppo: pensare ad un progetto di riqualificazione dell’ex cementificio. Non ha proposto una visione della città, un sogno, un grande obiettivo. Non ha nemmeno accennato ad una futura squadra. Non ha parlato della sua lista e dei partiti che lo sostengono. Samorani punta tutto su se stesso.