Fra una decina di giorni, così si dice negli ambienti del centrosinistra di Bellaria Igea Marina, dovrebbe essere pronta l’offerta politica da contrapporre al candidato di centrodestra che, a quanto sembra, sarà Filippo Giorgetti, attuale presidente del consiglio comunale.
Quel che si sa è che sarà sostanzialmente una proposta civica, che raccoglierà tutti coloro che non si riconoscono nell’attuale governo cittadino, e che vedrà probabilmente il Pd presentarsi senza il proprio simbolo, seguendo la linea tracciata dal segretario provinciale Filippo Sacchetti, proprio in una intervista a BuongiornoRimini. Fra una decina di giorni si saprà anche il nome del candidato. A Bellaria c’è grande affollamento di persone che si sono autoproposte: il civico Gabriele Bucci, che da più di un anno si autopromuove e con il quale il Pd ha cercato un dialogo, il capogruppo Pd Ugo Baldassarri, Francesco Chiaiese, un ex di Sel, e circolano voci che possa essere della partita anche Marco Borroni, presidente dell’associazione Amici di Bellaria Igea Marina, anche se l’interessato smentisce. O forse il candidato vero ancora non è emerso.
“Vogliamo mandare a casa questa amministrazione pasticciona e arrogante”, attacca il segretario del Pd, Franco Ghetti, pensionato, da un anno e mezzo alla guida del partito. “Anzi, - precisa – l’aggettivo arrogante non è sufficiente per descrivere il comportamento di questa amministrazione”.
E che altro si deve dire di più negativo?
“In questi anni hanno praticato una gestione del potere che potremmo definire autoritaria. Non hanno avuto nessun rispetto per i corpi intermedi della società locale, non hanno accettato il confronto con nessuno”.
Non le sembra di esagerare nel presentare il sindaco Ceccarelli come una sorta di dittatore?
“No, le posso assicurare che in città è forte questa percezione. Questa amministrazione e questa maggioranza hanno cercato di controllare tutti i gangli vitali della città: organizzazioni, associazioni di categoria, la banca di credito cooperativo. Chiunque ha bisogno di interloquire con il Comune vive nel terrore. Solo se sei favorevole a loro hai qualche possibilità, altrimenti sei tagliato fuori”.
Voi siete da dieci all’opposizione, se ci siete stati significa che la popolazione si era stancata di voi, non crede?
“Non ho difficoltà a riconoscere che la nostra ultima giunta, quella guidata da Scenna, non ha brillato. Ma rispetto a questa era comunque migliore. Va poi detto che Bellaria non ha mai avuto una maggioranza di sinistra, quella volta Scenna ha vinto perché la destra era divisa, quando si è ricompattata ci ha battuto”.
Se guardiamo alle elezioni del 4 marzo 2018, avete scarse possibilità anche di arrivare al ballottaggio…
“Il centrodestra aveva il 45 per cento, poi c’era un 29 per cento dei 5 Stelle e il nostro 18 per cento. Il nostro progetto politico per le prossime amministrative prevede una forte apertura al civismo, riunendo la sinistra con il centro. Vogliamo mettere in coalizione tutti coloro che non si riconoscono in questa amministrazione e che vogliono togliere Bellaria dall’attuale situazione di stagnazione”.
Quali sono i punti caratterizzanti del vostro programma?
“C’è un’agenda che è imposta dalle cose. Bisogna intervenire subito sulla gestione del piano spiaggia, dove è stata fatta molta confusione. Bisogna poi introdurre l’imposta di soggiorno e rimodulare di conseguenza le aliquote dell’addizionale Irpef”.
Introdurre la tassa di soggiorno? Siete sicuri che sia un argomento popolare?
“Ci allineiamo a tutti i Comuni della costa, è un mezzo per reperire risorse da destinare agli investimenti in campo turistico. Nello stesso tempo rimoduliamo l’aliquota Irpef che invece colpisce tutti i cittadini, anche quelli che non vivono di turismo. La posizione di Ceccarelli che dice l’imposta di soggiorno è difficilmente riscuotibile perché c’è l’evasione non è accettabile”.
E poi che altro proponete?
“Va attivata una politica sociale per rispondere ai bisogni di chi è in difficoltà. A Bellaria se ne occupano molte associazioni, ma manca una politica del Comune. Va realizzata una Casa della salute, che l momento esiste solo di nome e non di fatto”.