Vista da destra, è una manovra ostile per consentire ad Alice Parma di battere il candidato di centrodestra Domenico Samorani. La sinistra ufficiale per il momento tace, ma un eretico (si dichiara antirenziano, deluso dal Pd), l’ex sindaco di Poggio Berni Massimo Raggini, fa capire che sarebbe una manovra intelligente per impedire che Santarcangelo finisca nella mani della Lega.
L’oggetto del dibattito è la neo nata lista AttiVamente, che ha nel simbolo la V dei 5 Stelle e anche due stelline a ricordare il amrchio di origine. Con un post su Facebook hanno fatto outing: “Non nascondiamo certo che molti dei nostri candidati arrivino dal mondo del Movimento 5 Stelle”. Spiegano anche che “Vedere una cittadina come la nostra trattata alla stregua di un paesello da sfruttare in ogni direzione, stringendolo sempre più fra cemento e centri commerciali, ci ha dato la forza per non mollare. E’ evidente ormai che neanche quella giovane donna sulla quale molti cittadini avevano puntato nella speranza di un rinnovamento vero, sia riuscita a non farsi sopraffare dall’idea che la crescita sia solo cemento e grandi strutture, cedendo alle richieste del palazzinaro di turno”. Stando all’ultima frase non sembrerebbe che siano pronti a votare per la Parma al secondo turno, come è stato subito osservato su Noi Santarcangiolesi, la pagina Facebook che sostiene Samorani.
La notizia, certamente rilevante ai fini dell’esito della competizione elettorale, è comunque che i pentastellati, che avevano ufficialmente dichiarato di non presentarsi perché non trovavano i candidati, in realtà si presentano annacquati in una lista civica che nel simbolo ammicca agli elettori grillini e nello slogan “Una nuova idea in Comune” sembra voler fare diretta concorrenza a “Un Bene in Comune” di Samorani. Alle elezioni del 4 marzo 2018 i 5 Stelle avevano preso il 30 per cento dei voti, quindi in gioco c’è un bel pacchetto di elettori. Si tratta però di vedere come si orienteranno senza trovare sulla scheda il simbolo a loro caro.
Sara Andreazzoli, capogruppo uscente dei 5 Stelle, ha fornito questa versione: “Quello che è successo dopo la rinuncia a correre, è stato il motore che ci ha portato a voler provare una strada nuova: gli attestati di stima, gli incoraggiamenti e la richiesta a gran voce di non mollare, di non buttare al vento il lavoro di questi cinque anni fatti da un gruppo di attivisti preparati e disposti al sacrificio.
Abbiamo ricevuto disponibilità alla candidatura da parte di persone che non votano per il Movimento (e che quindi non si sarebbero candidate sotto al logo), persone che anche se di estrazione politica diversa, hanno apprezzato, sostenuto e a volte partecipato attivamente alle battaglie portate avanti in questi anni.
La scelta, vi assicuro, non è stata facile, né indolore. Abbiamo perso qualche compagno di strada, qualche amico, qualche attivista che anche non candidandosi in questo periodo ci aveva aiutato in molti modi, abbiamo davanti una strada tutta in salita, senza il supporto che un partito forte a livello nazionale può dare, e ci ha sempre dato”.
Un’interpretazione originale, o meglio un’interpretazione tutta contraria a Samorani e al centrodestra, viene da Massimo Raggini, uomo di sinistra che negli ultimi anni ha tifato per la crescita dei 5 Stelle in funzione antirenziana e antiberlusconiana.
A suo parere “M5S è stato l’inconsapevole cavallo di troia che ha portato la Lega ad impossessarsi del palcoscenico politico del paese. M5S non ha compreso il disegno strategico della Lega”. Tornando a Santarcangelo, si chiede: “Per quale motivo un M5S dissanguato sul piano politico, etico ed infine elettorale dovrebbe sostenere un candidato Leghista?”.
Ancora più esplicito in una risposta data allo stesso Samorani: “Lei sta facendo a Santarcangelo quello che M5S ha fatto nel paese. Lei consegnerà, se dovesse vincere a Santarcangelo, la Romagna alla Lega salviniana. Un partito che con poco più del 15% amplificato dal Suo prestigio e dal credito che Lei vanta nei confronti delle tante famiglie che ha aiutato, diventerebbe padrone della città”.
Si capisce dunque che l’operazione messa in atto da 5 Stelle di Santarcangelo sarebbe innanzitutto diretta ad impedire l’elezione di Samorani. Probabilmente pensano che senza il simbolo, molti elettori naturalmente di sinistra torneranno alla casa madre. E quelli più orientati a destra, sceglieranno AttiVamente, nuocendo così a Samorani.