Vallì Cipriani, 67 anni, per due lustri sindaco di Montefiore Conca, è candidata per la Lega alle prossime elezioni europee. L'unica candidata romagnola, si affrettano a sottolineare i suoi supporters, a parte ovviamente la pentastellata Carla Franchini. Vallì si presenta come una sorta di pasionaria della Romagna, delle sue tradizioni, della sua identità, nelle lontane e fredde stanze di Bruxelles.
Il suo leader Matteo Salvini dice di voler portare il buon senso in Europa, e Jacopo Morrone, il suo plenipotenziario romagnolo, la presenta appunto come una persona di buon senso. Anche lei, nella conferenza stampa tenuta oggi a Rimini, fa molto per accreditare questa immagine. In attesa che arrivi Morrone, si dilunga a parlare della visita mattutina che ha svolto a Ca' Santino ad una comunità di disabili, “trovando molta serenità nell'incontro e nell'abbraccio con questi ragazzi”. E ricorda di aver fatto moto per loro, di aver sistemato le strade per renderla raggiungibile anche quando c'è la neve. Ricorda che quarant'anni di vita in farmacia l'hanno abituata a prestare ascolto alle persone e ai loro bisogni.
Aggiunge che anche facendo il sindaco si è lasciata guidare dalla stella polare della difesa del territorio e dei piccoli borghi collinari. Rivendica il merito di aver contribuito al fallimento dei progetti di unione dei Comuni promossi dall'assessore regionale Emma Petitti. Rispolvera uno slogan desueto (“Piccolo è bello”) per rivendicare l'orgoglio di vivere e di lavorare in piccoli centri ricchi di storia e di bellezza. Ed il passo verso Strasburgo è immediato: “Voglio andare al Parlamento europeo per portare l'attenzione delle istituzioni europee verso i nostri borghi che devono continuare a vivere”. Sembra un'esponente di una Lega prima della cura salviniana, ancorata al localismo e al federalismo. E infatti quando le si chiede cosa ha fatto scattare l'innamoramento per la Lega, risponde che lei, con un passato in Alleanza Nazionale, ha trovato in Salvini l'uomo giusto per portare avanti la battaglia in difesa dei piccoli borghi.
Spetta al sottosegretario Jacopo Morrone, arrivato per sostenere la sua candidatura, buttarla in politica. Attacca con gli argomenti tipici del Capitano: “Se il 4 marzo dello scorso anno gli italiani hanno inaugurato la stagione del cambiamento, lo stesso possono fare in Europa il prossimo 26maggio con il voto alla Lega. Bisogna portare il buonsenso in Europa, basta con l'Europa dei banchieri, deldegrado e dei barconi”. Se si ricorda a Morrone che, stando alle proiezioni, anche dopo il 26 maggio la Lega sarà ininfluente perché l'unica maggioranza possibile farà perno su Ppe e Pse, lui replica che anche il 4 marzo sembrava un obiettivo impossibile e che in ogni caso i parlamentari della Lega faranno di tutto per cambiare le cose. Ricorda alla candidata Vallì Cipriani che l'aspetta l'impegno per difendere i diritti degli agricoltori italiani e per abbattere la direttiva Bolkestein che danneggia tutti gli operatori balneari.
Morrone non trascura nemmeno il voto amministrativo perché in Romagna “gli elettori sono chiamati a liberarsi del potere del Pd ormai arrugginito. Si dovrà dimostrare che si può vivere anche senza Pd”. Spiega che in Romagna l'attacco forte della Lega è nei comuni più grandi, come Forlì e Cesena. Si manifesta ottimista per i risultati che potranno ottenere i candidati sindaci sostenuti dalla Lega nei comuni della provincia di Rimini dove si vota. Si spende per Domenico Samorani a Santarcangelo, “persona stimata per aver sempre lavorato per la comunità”, per la giovane Veronica Pontis a Misano “che ha messo insieme una formidabile squadra”, per Filippo Giorgetti a Bellaria “che è un amico da sempre”.
Più Romagna in Europa, come vuole Vallì Cipriani, ma soprattutto cambio generale della classe dirigente in Romagna.