Le piscine sulla spiaggia? A sentire gli operatori, i diretti interessati, solo un grande equivoco. Il dibattito è tornato di attualità dopo che Maurizio Bronzetti, titolare del bagno Tortuga, ha annunciato il raggiungimento dell'accordo con il Comune per una ristrutturazione globale dello stabilimento balneare. E ha dichiarato, fra le altre cose, che realizzerà anche una piscina. Un giorno, forse. Sì, perché nel progetto e nella convenzione sottoscritta con il Comune la piscina non c'è. A confermarlo è lo stesso Bronzetti: “Inizialmente si pensava di realizzare un progetto pilota che comprendeva un ascensore per il bar, una piscina e una passerella sull'acqua per collegare un bar in mezzo al mare. Poiché i tempi sono troppi lunghi, ho optato per il progetto semplice perché dopo l'estate voglio cominciare i lavori. Nel progetto approvato ci sono comunque le vasche idromassaggio”. Quindi la variante per il progetto pilota la presenterà?“Adesso partiamo con il progetto approvato”. Bronzetti non nasconde che l'idea di piscina che ha in mente è quella classica, dove si possono fare un tuffo e una nuotata. “E' chiaro che nessuno ha in mente di fare una colata di calcestruzzo. – osserva – La piscina si può fare con materiali removibili, come la vetroresina. Certo, diventa tutto un po' complicato se si pensa ad una profondità di venti centimetri. È il modo migliore perché i bambini si facciano male”.
Bronzetti si riferisce alle dichiarazioni al Resto del Carlino del responsabile per l'area riminese della Sovrintendenza di Ravenna, Vincenzo Napoli, il quale ha precisato che sono autorizzabili sull'arenile solo giochi d'acqua con quella profondità. Tutto il resto non può essere autorizzato, nemmeno le vasche idromassaggio che in realtà sono state sdoganate da una sentenza del Consiglio di Stato. “Questa è l'Italia – ha commentato il funzionario – Noi diamo le prescrizioni e i giudici le ribaltano”.
Anche Mauro Vanni, presidente della cooperativa bagnini, sostiene che quello sulle piscine è un equivoco che va chiarito. “Anche noi diciamo che per i turisti contemporanei, abituati a girare il mondo. occorrono servizi innovativi come i giochi d'acqua, le fontana, o le lagune ecologiche sull'esempio di quella realizzata a Misano. Non possiamo restare fermi. Di questo però stiamo parlando, non di vasche in cemento armato che hanno un impatto violento non compatibile con la spiaggia”. Vanni si dice sicuro che fra amministrazione comunale, Sovrintendenza e categorie economiche si riuscirà infine a trovare un accordo soddisfacente per tutti. L'appuntamento è a settembre, quando si comincerà a discutere del nuovo piano dell'arenile in conformità alle linee del Parco del Mare, i cui lavori, per la parte pubblica, cominceranno appunto dopo l'estate. Lo stesso sindaco Andrea Gnassi, in alcune dichiarazioni, ha chiarito che sulla spiaggia di Rimini non ci saranno piscine, in senso classico, ma solo gli ormai famosi giochi d'acqua.
Piscine sulla spiaggia negli anni scorsi ne sono state realizzate a Riccione. La foto qui sotto mostra quelle del bagno di Vincenzo Leardini che, proprio in un'intervista a buongiornoRimini nel giorno in cui Napoli proclamava il suo no deciso, chiedeva per Riccione che ne fossero realizzate molte per far vivere l'arenile anche oltre i mesi estivi. I bagni 88/89 ne hanno due, per un totale di 108 metri quadrati. Quella dedicata ai bambini - spiega il sito - ha una profondità di 65 cm, mentre quella attigua per gli adulti è profonda 112 cm. Entrambe sono riscaldate, di acqua dolce e depurata. Il bordo vasca è interamente rivestito in legno.
Ma il bagno di Leardini non è l'unico. Si propongono con piscina i bagni 68, 91, 93, 105 (con acqua salata), 108.109,110,112,122 (vedere la galleria a fondo pagina).
Queste non sembrano appartenere alla categoria dei giochi d'acqua, eppure sono state autorizzate. Secondo Vincenzo Napoli sono autorizzate esclusivamente per la stagione estiva, dopo la quale andrebbero rimosse, ma nessuno lo fa.
Le piscine, o meglio i giochi d'acqua perfettamente a norma, secondo la Sovrintendenza, sono queste realizzate nei bagni dal 39 al 46 di Misano Adriatico. Materiali biologici (nemmeno un grammo di cemento) e una forma che ricorda le naturali secche d'acqua che si formano nei momenti di bassa marea.
Saranno queste le “piscine” che fra qualche anno vedremo anche a Rimini?