Riccione | Chiusura Cocoricò, interviene San Patrignano
“Quattro mesi di chiusura per il Cocoricò. Troppo? Troppo poco? Il dibattito è aperto, ma non vogliamo entrare nel merito della decisione del Questore di Rimini, rimanendo a sostegno del pieno rispetto delle regole e della legalità”. Così San Patrignano rompe il silenzio lungo due settimane, dopo il decesso per overdose da ecstasy di un 16enne umbro che aveva trascorso una nottata al Cocoricò, locale con cui la comunità terapeutica ha iniziato una serie di progetti per sensibilizzare i giovani contro l’uso di sostanze supefacenti.
“E’ indispensabile andare oltre. Il problema - sottolineano da SanPa - è che oggi drogarsi è considerato normale e sappiamo bene attraverso i racconti dei ragazzi che arrivano in Comunità che ormai ovunque è possibile devastarsi con superalcolici o procurarsi stupefacenti di ogni tipo”.
Per la comunità, “è necessario responsabilizzare gli stessi giovani e i loro genitori, che devono essere aiutati a comunicare e a guidare i loro figli verso uno stile di vita consapevole, dove il divertimento è sano senza bisogno di artifici chimici. Per questo San Patrignano si è fatto promotore di un’iniziativa nella Giornata mondiale contro la droga, lo scorso 26 giugno, in cui il Cocoricò ha fatto ballare i 1500 ragazzi della comunità dimostrando che il divertimento sano è possibile”.
Quello delle famiglie, continua la nota diramata da San Patrignano, “è un ruolo educativo non semplice, a cui si devono affiancare quanto più possibile l’impegno e il sostegno di tutti i luoghi di aggregazione e di tutte le istituzioni. I genitori non vanno lasciati soli a svolgere questo compito, occorre investire in alternative alla cultura dello sballo. Unendo le forze per dare ai giovani riferimenti coerenti e concreti”.
E’ quello, spiegano dalla comunità, “che nel nostro piccolo facciamo da sempre, arrivando ad incontrare con il nostro progetto di prevenzione WeFree circa 50mila studenti all’anno. Servono progetti importanti e strutturati, occorre trovare finanziamenti per sostenere il Ministero dell’Istruzione e il Dipartimento politiche antidroga attraverso progetti di educazione e prevenzione”.