Roma | Chiusura Cocoricò, Alfano: Linea dura contro lo spaccio
Tolleranza zero contro la droga. Per questo il ministro dell'Interno Angelino Alfano dice che dopo il Cocoricò è pronto a chiudere altre discoteche. "Continueremo a prendere provvedimenti severi in materia di prevenzione e repressione" ha detto il ministro al "Corriere della Sera", "ma su un punto voglio essere chiaro: non esiste linea dura contro le discoteche, ma contro la vendita e la cessione di droga nelle discoteche. Fino a che i locali rimangono luoghi di divertimento, i gestori possono contare sulla collaborazione delle forze dell'ordine. Ma contro lo sballo che uccide adotteremo la tolleranza zero. Non possiamo rimanere a guardare i ragazzi distruggersi il cervello e rischiare la vita. Se non addirittura perderla". Il Cocoricò di Riccione è stato chiuso dalla Questura di Rimini per 120 giorni dopo la morte di un 16enne per aver assunto dell'ecstasy. Per Alfano "non si tratta di risolvere il problema dello spaccio, ma di impedire che i locali notturni diventino vere e proprie centrali per l'approvvigionamento di sostanze proibite. Voglio essere chiaro nei confronti di chi fa impresa nel settore dell'intrattenimento: noi puntiamo alla collaborazione con loro perché riteniamo che la prevenzione aiuti il loro business. Credo che di fronte alla morte di un giovane di 16 anni per droga in una discoteca, oltre alla perdita per il Paese ci sia un grave danno proprio per l'immagine di chi gestisce i locali. Abbiamo il dovere di seguire la linea dura. Lo spaccio in Italia è fuorilegge. Non possiamo consentire che ci siano zone franche. Noi siamo interessati a mantenere gli spazi del divertimento e dello sport bilanciando le misure da adottare con meno invasività possibile. Ma al centro della nostra attenzione c'è la vita delle persone". La proposta dei gestori del Cocoricò di un Daspo per chi commette reati in discoteca, ha proseguito il ministro, "non mi sembra una cattiva idea, terrò conto di questo suggerimento all'interno del disegno di legge sulla sicurezza urbana. In ogni caso voglio ribadire che il provvedimento di chiusura ha una natura amministrativa, non ha intento punitivo contro il proprietario o l'impresa di gestione". E quanto alla chiusura del locale, con conseguente perdita del lavoro di 200 persone, ventilata ieri dal manager della discoteca Fabrizio De Meis, Alfano ha detto: "Messa così sembra un derby tra l'applicazione della legge e i livelli occupazionali. Il questore di Rimini era tenuto ad applicare le leggi e lo ha fatto in maniera egregia dopo aver approfondito ogni aspetto della vicenda. Pensiamo di salvaguardare l'impresa dell'intrattenimento tenendo lontano pusher e droga e riaffermando che ci si può divertire fino all'alba anche senza impasticcarsi o ubriacarsi di superalcolici" (Askanews).