Rimini 2016. I 5Stelle vogliono vincere e pensano ad un candidato civico
“Gnassi? Ha ridotto la città al parco giochi per pochi amici”. Va giù pesante Gianluca Tamburini, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, nel giudizio su questi anni di amministrazione del sindaco Andrea Gnassi.
“Il bilancio di questi anni – insiste, reagendo alle nostre 5 domande rivolte a chi vuole candidarsi per un’alternativa a Gnassi e al Pd – è totalmente fallimentare. A parte la produzione di continui rendering su questo o quello, non ha fatto nulla di concreto. Solo tanti eventi, incapaci di riempire i nostri alberghi. I nodi storici di Rimini, dai quali sarebbe dovuto partire, sono rimasti insoluti. Rimini è diventata la città delle grandi incompiute: Novarese, Aeroporto, Triangolo del Porto, Area Ghigi, 105 Stadium, campi calcio”.
Il Movimento 5 Stelle è convinto che anche il giudizio dei cittadini riminesi sia tutt’altro che positivo. “Di cosa dovrebbero essere soddisfatti? Basta provare a chiedere a chiunque si incontra. Noi tutte le settimane siamo in piazza e i cittadini li ascoltiamo. Gnassi ha frustrato le aspettative di quanti si aspettavano un segnale di cambiamento. Solo noi ci siamo fatti carico delle esigenze dei vari comitati, pur non condividendo necessariamente tutte le loto istanze. Li abbiamo però aiutati a farsi sentire, li abbiamo portati in consiglio comunale”.
C’è quindi un tema, un argomento principe da poter utilizzare nella campagna elettorale, come è stato il Trc a Riccione? “Di temi – risponde - ce ne sono tanti. Noi siamo una forza politica non un’azienda che deve vendere un prodotto e quindi se la cava confezionando uno slogan. Certamente in primo piano ci sono le questioni della sicurezza e della legalità, che ogni giorno i fatti di cronaca portano in primo piano. C’è da ricucire un rapporto fra i cittadini riminesi, la politica e le istituzioni. E c’è la grande questione del rilancio turistico di Rimini sulla quale Gnassi, al di là dei rendering e degli eventi, non ha fatto nulla”.
Quindi quali sono le idee e le strategie in vista dell’appuntamento elettorale del 2016?
“Noi, a differenza di altri, giochiamo per vincere e puntiamo al ballottaggio. Crediamo di potercela fare e, se ci arriviamo, abbiamo possibilità di vincere, come è già successo a Parma e in altre città”.
Per vincere, in una elezione amministrativa conta molto l’identikit del candidato. Lo avete già individuato?
“Ne stiamo parlando, non c’è fretta. La priorità per noi è presentarsi con un programma credibile. Certamente nello scegliere il candidato non dovremmo rendere conto nulla a nessuno, non scenderemo a compromessi, non è nel nostro stile”.
Ma sarà un candidato che esce dalle vostre fila?
“La soluzione interna non è scontata. Fermo restando che noi non facciamo apparentamenti, è possibile che ci apriamo ad un nome della società civile, un nome, conosciuto e rispettato in città. C’è molta gente che confondo il Movimento con Grillo che ne è solo il megafono e quindi può avere difficoltà a votarci. Noi vogliamo far emergere un gruppo di persone che lavora sul territorio e che chiederà di essere giudicata sulla base di questo lavoro”.
Siete uniti in questa strategia?
“Il gruppo di Rimini è unito e sta lavorando bene: Usiamo anche questo periodo estivo per mettere a punto la nostra azione e la nostra comunicazione. Siamo l’unica forza politica che dispone di una risorsa fondamentale: la rappresentanza a tutti i livelli istituzionali, fino al Parlamento europeo, con persone giovani”.
Torniamo alle elezioni del 2016. Se arrivate al ballottaggio, pur di vincere cercherete alleanze con altri?
“Se la trattativa vuole dire mettersi d’accordo su poltrone e assessorati, il no è categorico. Per noi dirimenti sono i programmi, se qualcuno riscontra convergenze programmatiche e ci vuole votare…”.
E nel caso contrario, se al ballottaggio dovesse arrivare qualcun altro, voi sareste disposti a votarlo pur di mandare all’opposizione il Pd?
“Noi pensiamo che i nostri elettori siano maturi e sappiamo come comportarsi. Li inviteremo a informarsi. Certo che se al ballottaggio arriva il candidato della Lega, la scelta mi sembra ardua. Ma anche per il Pd vale lo stesso discorso: è il partito che in questi anni abbiamo durante contestato, non credo che potremo votarlo al ballottaggio. Vedremo quando il problema si presenterà, se ci sarà un candidato votabile”.
Se Gnassi dovesse arrivare alla campagna elettorale con un rinvio a giudizio per la questione Aeradria, voi sfrutterete l’argomento?
“E’ un problema che è soprattutto interno al Pd e che già sta creando diversi malumori, ed è un problema grave che coinvolge la città avere un sindaco rinviato a giudizio. È una circostanza che non potremo non sottolineare”.