Rimini | Tenta il suicidio, ma i poliziotti lo salvano
Con il coltello in mano ha alzato la cornetta e ha chiamato la polizia. “Mi voglio tagliare la gola”, ha detto all’operatore all’altro capo del filo. Ha aggiunto di trovarsi su una panchina all’interno del giardino pubblico di via Baroni, a Viserba.
Alle 21,30 di ieri, quindi, in sala operativa alla Questura di Rimini si è capito subito che la questione era urgente e bisognava intervenire per evitare conseguenze irreparabili. Tant’è che sul posto sono arrivate tre volanti e nel frattempo l’operatore è rimasto al telefono con il possibile suicida cercando di rassicurarlo e per convincerlo a desistere dall’intento suicida.
Anche il capoturno delle volanti, un sovrintendente in servizio da qualche anno alla Questura di Rimini, compresa la gravità della situazione si è precipitato sul posto con la sua moto, togliendosi prima l’uniforme e indossando abiti civili, per creare con l’aspirante suicida un rapporto empatico e di fiducia.
Il primo a raggiungere il parco è stato un sottufficiale. Quando è arrivato, l’uomo ancora seduto su una panchina impugnava un grosso coltello nella mano destra con la lama completamente estratta e poggiata alla base del collo.
Inizialmente l’uomo ha chiesto al sottufficiale di tenersi a distanza, mostrando tutto il nervosismo del caso. Pian painino, l’agente grazie alla sua preparazione e alla sua professionalità è riuscito ad aprire un canale comunicativo con l’uomo. Intanto anche il capoturno e gli altri operatori sono arrivati. anche loro sono riusciti a tranquillizzare e a conquistarsi la sua fiducia.
L’uomo ha quindi iniziato a raccontare la sua storia recente, della perdita del lavoro, delle difficoltà personali e affettive, delle preoccupazioni che lo stavano inducendo al gesto estremo.
Alla fine, è stato proprio lui a mettere nelle mani del sovrintendente il coltello e, addirittura, aa chiedere agli operatori del 118 una foto con i poliziotti, definendoli i suoi “angeli custodi”, che ora si stanno dando da fare per riuscire a trovare un posto di lavoro che gli consenta di superare il difficile momento.