Rimini, un Psc "verde" ma le opposizioni contestano la vision del sindaco
Un Psc (il Piano strutturale comunale) che è al servizio di una idea di città, che non si serve della città, affogandola con il cemento e con il consumo di territorio. Insiste e parecchio sul cambiamento di prospettiva il sindaco di Rimini Andrea Gnassi nel presentare lo strumento urbanistico che è stato approvato dal consiglio comunale nella notte di mercoledì con 17 voti favorevoli, 8 contrari e un’astensione.
Per il sindaco è un Psc espressione dei quattro pilastri fondamentali su cui si regge l’azione della sua amministrazione: la variante anti-cemento, le fogne, i cosiddetti motori culturali e sociali e l’idea di città contenuta nel Masterplan. Il messaggio ripetuto in tutte le salse possibili è che il Psc dice no al consumo di territorio, che non contiene espansione, che tutto punta sulla riqualificazione e sulla rigenerazione urbana.
Rispetto al Psc a suo tempo adottato dalla giunta Ravaioli, sono state eliminate le aree di espansione fuori dal territorio urbanizzato collocate fra Viserbella e Torre Pedrera. Per la zona nord c’è invece una novità in linea con la vocazione verde del sindaco: un nuovo parco urbano che comprende le aree dello stabilimento Sacramora, quelle del cimitero monumentale. Attraverso il parco della pace potrà collegarsi alla prosecuzione del parco fluviale che sta a fronte il parco urbano Marecchia.
La giunta ha dovuto fare i conti con le osservazioni della Provincia che chiedevano di ridimensionare gli ambiti di nuova espansione residenziale. Secondo l’amministrazione si può parlare al massimo di 2.500 nuovi appartamenti, mentre le opposizioni in consiglio comunale hanno parlato di 4.000. La Provincia ha chiesto inoltre che non ci sia un metro cubo in più di cemento nelle zone rurali, che tali devono rimanere. Palazzo Garampi precisa che rispetto al Psc adottato nel 2011 gli ambiti insediativi sono stati ridotti del 40 per cento e del 55 per cento nel territorio urbanizzato. Si tratterebbe in totale del “risparmio” di oltre 100 ettari di territorio.
Per la zona a mare, fra la ferrovia e la linea dell’arenile, è stata confermata la scelta di non favorire incrementi di residenze e di favorire la riqualificazione delle strutture ricettive.
Per quanto riguarda l’ambizioso progetto del Parco del Mare, il Psc non contiene indicazioni specifiche perché la legge urbanistica regionale prevede come ambiti le zone urbane, quelle urbanizzabili e le rurali. Non si parla di spiaggia che invece è pienamente coinvolta nel Parco del Mare. Si dovrà procedere con specifici accordi di programma che dove necessario prevederanno modifiche agli strumenti urbanistici vigenti. Il sindaco ha confermato che la scelta sarà di procedere con chi ci sta, e ha aggiunto che anche le banche si stanno muovendo per mettere sul mercato prodotti finanziari che possano sostenere chi decide di investire.
Di altro tenore è come prevedibile il controcanto delle opposizioni. Il capogruppo ex Pdl Gennaro Mauro, dopo aver osservato che “Le amministrazioni di sinistra che si sono succedute al governo della città non hanno avuto un disegno strategico per lo sviluppo urbanistico della città teso a salvaguardare la tutela dell'integrità fisica ed ambientale e l'identità culturale del territorio comunale. E oggi ne paghiamo le conseguenze”, afferma che “porre rimedio significa creare le condizioni per la riqualificazione del patrimonio immobiliare residenziale e commerciale con particolare attenzione per la nostra marina, come si può pensare di riqualificare il lungomare”. Però “come consentire nuovi volumi edificatori così come previsti dal progetto Parco del Mare, senza agevolare gli interventi sulle strutture che insistono nell'intera area retrostante?”. Mauro sostiene che una delle priorità da affrontare è la mobilità: “La strada statale adriatica non può divenire la circonvallazione di Rimini come asserisce il nostro sindaco, e non ci si può spostare solo in bici o a piedi. Dopo aver realizzato quartieri dormitorio - quali Gaiofana, via Orseleto, Via Turchetta, via Lotti - bisogna dotarli di quelle infrastrutture necessarie per garantire un'adeguata vita sociale”.
La conclusione è che “Non ci accodiamo a chi demagogicamente sostiene zero insediamenti per il prossimo decennio, e diciamo che per far fronte alla dinamiche di crescita della popolazione riminese bisogna prioritariamente realizzare nuovi insediamenti abitativi di Housing sociale, rivolti a dare la possibilità di accedere al diritto alla casa alle tantissime famiglie riminesi che non possono sostenere gli attuali costi per l'acquisto o per l'affitto degli immobili”.
Consumo zero di territorio? Per i consiglieri del Movimento 5 Stelle “Niente di tutto questo è stato però approvato: per i prossimi quindici anni, infatti, a Rimini il PD prevede solo nuovi mattoni e asfalto”. “Tutto il repertorio immaginifico che il sindaco ci ha propinato per gli scorsi quattro anni . aggiungono - nel momento della verità si è infranto sulla grigia consuetudine inaugurata dai suoi predecessori: mattone, mattone e ancora mattone, come prima, forse leggermente meno, ma comunque 174 ettari di terreno, aree equivalenti a 120 campi da calcio.Riteniamo quindi che il PSC appena votato dalla Giunta Gnassi sia una pesante ipoteca sullo sviluppo futuro di una città che oggi di tutto ha bisogno, fuorché improbabili visioni e altro mattone”.
Il Psc dovrà adesso tornare alla Provincia (che ha 90 giorni per esprimersi) per poi essere definitivamente approvato dal consiglio comunale. La giunta pensa che il risultato possa arrivare anche entro l’anno, al massimo a gennaio. Intanto comincia in consiglio comunale l’iter del Rue.