Gli alleati invitano la Lega a darsi una calmata. Ed è caos a 5 Stelle
Nella giornata di sabato non si sono fatte attendere le reazioni dei potenziali allegati della Lega in relazione alle dichiarazioni fatte durante la conferenza stampa di presentazione del candidato sindaco Marzio Pecci.
Forza Italia a Rimini vale tra il 5 e il 6% dei voti? "Faccio notare - replica Carlo Rufo Spina, coordinatore comunale di Forza Italia - che forse è proprio lui ad avere confuso la loro forza con la nostra, dato che in provincia di Rimini il centro-destra siamo noi, considerato che governiamo con percentuali ben maggiori di quelle da lui ipotizzate Comuni importanti come Bellaria e Riccione, dove - mi pare - non vi sia alcuna traccia della lega. Se quindi qualcuno l'ha invitato a prendersi una camomilla (il riferimento è a Jacopo Morrone, segretario della Lega, ndr), io lo invito a fare altrettanto, dato che questo atteggiamento non giova all'obiettivo comune che per noi è e rimane la presentazione di una squadra di persone capaci di cambiare le cose in meglio.
Diversamente mi pare che la Lega, confondendo i numeri, stia mostrando solo i muscoli (peraltro senza neanche troppa prestanza, come è ben evidente a tutti).
Forza Italia invece, con serietà, punta a tenere unito il centro-destra e a vincere".
"La Lega Nord con questa fuga in solitaria si assuma la responsabilità di aver già minato alla possibilità di una coalizione coesa e solida". Interviene così Federico Brandi, portavoce provinciale di Fratelli d'Italia, commentando la scelta della Lega Nord di presentare la squadra capitanata da Pecci.
"Siamo in una situazione disastrosa da un lato e dall'altro con la possibilità, seppur minima, di superare i 5Stelle al ballottaggio visti i recenti scontri interni.
Non è assolutamente nostra intenzione servire sul piatto d'argento la vittoria a Gnassi e fino a che non saremo tutti d'accordo, Forza Italia, Lega Nord e noi, ci metteremo in gioco.
L'iniziativa leghista sul palco di Bologna è stata fatta per segnare l'inizio di un percorso condiviso, non per fare la voce grossa come a Ravenna così a Rimini.
Vogliono affrettare i tempi? Benissimo, ma si assumano la responsabilità di essere partiti senza chiedere niente a nessuno, ponendo davanti ai possibili alleati una condizione sulla quale bisogna essere per forza d'accordo. In caso contrario, se non dovessimo appoggiare questa prerogativa, sarà la disfatta del centrodestra riminese.
Anziché parlare di squadra e candidato, sarebbe stato più intelligente parlare di temi della città cosa che da anni in consiglio comunale affronta solo Renzi. Dove è stata la Lega per 5 anni? A breve ci vedremo tutti per discutere di nuovo alleanze, candidati e proposte, facciamo calmare le acque intanto, poi valuteremo."
Intanto appare diviso e in difficoltà anche il campo dei 5 Stelle, insieme al suo candidato sindaco Davide Grassi. Sonia Toni, ex moglioe di Beppe Grillo, è partita all'attacco del nucleo storico dei 5 Stelle di Rimini, reo di aver presentato un candidato senza la necessaria certificazione dello staff centrale del movimento. E fa capire che potrebbe esserci un'altra lista che scenderà in campo rivendicando il simbolo pentastellato. E sul Blog di Grillo, probabilmente non casualmente, nella gironata di sabato è apaprsa una nota in cui si legge: "Le liste per le comunali non ancora certificate non possono usare il simbolo del MoVimento 5 Stelle e non possono presentarsi come tali, altrimenti saranno formalmente diffidate dal farlo".