(Rimini) La tempesta d’acqua di domenica notte e lunedi ha causato allagamenti e danni nelle case e alberghi di Marina Centro e San Giuliano. Ricorda i danni ancora più estesi e gravi causati dalla bomba d’acqua del 24 giugno 2013 subiti dai privati e dalle attività economiche, rimasti senza alcun contributo economico e che sono stati costretti ad installare le paratie stagne (vedi negozi di Corso d’Augusto) non fidandosi della rete fognaria.
In questi giorni sono in corso di istruttoria dal Comune di Rimini le domande presentate entro il 29 settembre scorso per i contributi economici richiesti in origine da 119 soggetti privati per i danni alle abitazioni private e da 29 attività economiche produttive , limitatamente agli eventi calamitosi del 4-7 febbraio 2015.
Tuttavia, “le procedure di rimborso dei danni approvate dal Governo il 28 luglio scorso sulla base della intesa Regione Emilia Romagna-Protezione Civile, oltre a costringere alla riduzione delle richieste difronte ai costosi adempimenti burocratici, hanno infatti escluso tra gli eventi calamitosi la “bomba d’acqua” che il 24 giugno 2013 colpi il territorio riminese, in quanto “non venne riconosciuto lo stato di emergenza per la limitatezza territoriale della portata dell’evento”. Lo rende noto il consigliere di Fdi Gioenzo Renzi avendo ricevuto la rispsota dell’assossore Montini alla sua interrogazione.
“Una motivazione incomprensibile per la bomba d’acqua del 24 giugno 2013 che non ha considerato i dati del pluviometro, l’estensione territoriale colpita del Comune di Rimini e dei Comuni vicini, gli allagamenti nel centro storico di Rimini dei negozi di Corso d’Augusto, con mezzo metro d’acqua, di Via Castelfidardo, delle case e garage di Via Santa Chiara, e nella marina degli alberghi e garage in via Fiume, nella zona di Piazzale Kennedy, l’area delle industrie Valentini alla confluenza del Mavone nell’Ausa, la fiumana di acqua e fango in Via Santa Cristina sul Colle di Covignano, davanti al carcere di Rimini che causo’ addirittura la morte di una donna anziana , le strade e infrastrutture pubbliche allagate”, ricorda Renzi.
“Un inaccettabile mancato riconoscimento dello stato di emergenza nell’ambito della intesa Regione- Protezione Civile che il Comune di Rimini doveva e dovrebbe impugnare per sostenere con prove documentali le proprie ragioni di ammissione dell’evento tra le calamità naturali che si sono verificate tra il 2013 e il 2015 sul terrritorio dell’Emilia-Romagna, per consentire l’istruttoria finalizzata alla concessione di contributi ai soggetti danneggiati”.
Per quanto riguarda gli allagamenti “riconosciuti” del 6 febbraio 2015 “è una “beffa” - per Renzi - parlare di rimborso dei beni mobili distrutti o danneggiati purchè ubicati nei vani alluvionati della abitazione principale, cucina, camera da letto, sala, nella misura massima di 300 euro per ciascun vano e comunque nel limite massimo di 1.500 euro, escludendo inoltre tassativamente quei beni mobili registrati quali le centinaia di auto e moto sommerse con l’alluvione da due metri d’acqua e fango nei 150 garage della frazione di Vergiano e del Borgo dei Ciliegi che abbiamo visto con i nostri occhi”.
Maltempo, Renzi (FdI): Non ci saranno rimborsi per bomba d’acqua 2013
Martedì, 11 Ottobre 2016
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