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Ecomondo, a Rimini indifferenziata supera il 60%

Martedì, 06 Novembre 2018

(Rimini) Dai dati diffusi da Hera nel primo giorno di Ecomondo in fiera a Rimini, risulta che la sul territorio, infatti, la raccolta differenziata si è attestata nel 2017 al 60,7%, con una raccolta procapite di 455 chili per abitante che si avvale anche di 13 centri di raccolta. Buone notizie, inoltre, per le attività collegate sul territorio alla prima destinazione e al recupero dei rifiuti che - oltre a dare lavoro, attraverso 25 impianti e 24 aziende, a più di 6.200 persone locale - hanno generato un fatturato complessivo di 1,8 miliardi di euro.
“Quando si parla di rifiuti – commenta Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera – le soluzioni facili non esistono e la strada maestra deve passare attraverso significativi interventi di infrastrutturazione industriale, che mettano in sicurezza i territori serviti, scongiurino situazioni di emergenza e favoriscano in maniera credibile il conseguimento degli ambiziosi obiettivi di sostenibilità indicati a livello internazionale. Da questo punto di vista – prosegue il Presidente della multiutility – Hera continua a seguire una strategia di lungo periodo fatta di programmazione e importanti investimenti, testimoniata anche pochi giorni fa dall’inaugurazione dell’impianto per la produzione di biometano dai rifiuti organici a Sant’Agata Bolognese. D’altra parte – conclude Tommasi – occorre che anche le istituzioni competenti facciano la loro parte, armonizzando le normative di settore a uno scenario sempre più sfidante, destinato a complicarsi anche in ragione del blocco all’importazione dei rifiuti verso la Cina.”
“I tanti capitoli del nostro impegno a favore dell’economia circolare – aggiunge Stefano Venier, Amministratore Delegato del Gruppo Hera – esprimono un approccio che affronta il problema delle risorse a 360 gradi, senza ridurlo alla gestione della sua sola coda, cioè degli scarti. Sottoscrivendo ad esempio il Global Commitment della Fondazione MacArthur sulla riduzione dell’inquinamento da fonti plastiche – prosegue l’AD della multiutility – ci siamo dati l’obiettivo, entro il 2025, di aumentare del 70% la nostra produzione di plastica riciclata, contribuendo così con 250 altre aziende a tracciare quella “line in the sand” che descrive in maniera evocativa il senso di questo importante protocollo internazionale, nel cui solco il tema della raccolta diventa parte di una più ampia azione collettiva che guarda anche e soprattutto alla sorgente del problema, puntando su partecipazione, innovazione e capacità industriale. Su tutti questi fronti noi vogliamo continuare a dire la nostra, mettendo sempre più a frutto la posizione di leadership che nel campo della plastica ci deriva dall’acquisizione di un’eccellenza come Aliplast. D’altronde – conclude Venier - nell’interesse dell’economia circolare sono fondamentali anche le varie iniziative che abbiamo intrapreso in materia di efficienza energetica, e grazie alle quali registriamo importanti risultati in termini di riduzione dei consumi, decarbonizzazione e promozione di quelle energie rinnovabili con cui, non a caso, alimentiamo già tutte le nostre attività.”


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