(Rimini) Gli indicatori economici relativi alla provincia di Rimini degli ultimi 5 anni mostrano un'economia sostanzialmente in ripresa su molti aspetti. E’ quanto rileva la Camera di commercio romagnola. “Si riscontra un aumento del valore aggiunto e delle esportazioni, la crescita della produzione industriale, una diminuzione delle imprese in generale ma un aumento delle società di capitale, l'incremento dei flussi turistici e la riduzione della disoccupazione. Note negative, invece, sul fronte del credito (in contrazione) e in merito all'andamento del fatturato del settore costruzioni e del commercio al dettaglio (entrambi in diminuzione).
In provincia di Rimini la popolazione residente è aumentata del 3,2% rispetto al 2013. Rilevante il contributo degli stranieri residenti (+11,8%) che costituiscono il 10,8% della popolazione totale, incidenza in aumento rispetto ai 5 anni precedenti (10,0%).
Al 30 settembre 2018 sono presenti 43.446 localizzazioni attive (sedi e unità locali), in flessione del 2,0% rispetto al medesimo periodo del 2013. Alla medesima data si contano 34.444 imprese attive (sedi), in flessione del 3,5%. Le società di capitali sono il 19,6% del totale imprese attive, incidenza in aumento rispetto al 2013 (era 16,5%). Circa un quarto delle imprese attive totali (il 28,1%) è artigiana; nel 2013 l'incidenza era pari al 29,1%. L'imprenditorialità è particolarmente diffusa: si contano mediamente 102 imprese attive ogni mille abitanti (91 in Emilia-Romagna, 85 in Italia); nel 2013 erano 109.
Le ultime stime del valore aggiunto nominale (dati Istituto Tagliacarne) della provincia di Rimini sono pari a 8,9 miliardi di euro, mentre il valore aggiunto pro capite (a valori correnti) è di 26.427 euro (nel 2013 era pari a 25.683 euro). Il 50,0% del valore aggiunto totale è generato dal settore dei Servizi, il 30,0% da Commercio, Trasporti e Turismo e il 15,0% dall'Industria. Dal 2013 l'ordine di contribuzione dei settori è rimasto il medisimo.
Le previsioni di crescita del valore aggiunto in termini reali (Prometeia, ottobre 2018) stimano, per la provincia di Rimini, un aumento dell'1,3% per il 2018 (Emilia-Romagna +1,5%; Italia +1,0%) e dell'1,2% per il 2019 (Emilia-Romagna +1,3%; Italia +1,0%). La variazione del valore aggiunto provinciale in termini reali (vale a dire al netto dell'effetto dell'inflazione) dal 2013 ad oggi è stata pari al +3,5%.
L'export del territorio pesa per il 26,3% del valore aggiunto e tale incidenza è aumentata dal 2013 (era pari al 22,1%). In termini nominali le esportazioni sono aumentate del 33,6% nel periodo in esame.
Gli ultimi dati riportano un valore della produzione lorda vendibile in agricoltura (PLV) pari a circa 97 milioni di euro, in flessione del 28,6% rispetto al 2013.
Con riferimento alle dinamiche congiunturali, l'indice della produzione industriale (terzo trimestre del 2013=100) risulta in crescita del 9,5% (indagine Unioncamere Emilia-Romagna su imprese manifatturiere da 1 a 500 addetti); l'indice del volume d'affari nel settore delle costruzioni si è invece ridotto del 4,2% e quello del fatturato del commercio al dettaglio dell'11,9%.
La propensione al credito (rapporto tra prestiti e depositi) è pari a 0,95, notevolmente ridimensionata rispetto a 5 anni fa quando si attestava su 1,50. È evidente, su tale indicatore, l'effetto delle difficoltà del settore creditizio che ha visto una diminuzione dei prestiti erogati pari mediamente al 21,4%, un contestuale aumento dei depositi (+24,7%) associati tuttavia ad un miglioramento della rischiosità (rapporto sofferenze/prestiti pari al 9,6%). Associata alla contrazione dei flussi creditizi vi è anche la riduzione della diffusione degli sportelli bancari sul territorio: da 87 ogni 100 mila abitanti nel 2013 a 68 di inizio 2018.
Le elaborazioni di Unioncamere Emilia-Romagna, su dati ISTAT, delle Forze di lavoro relative al 2° trimestre 2018 rilevano per la provincia di Rimini un miglioramento significativo nei fondamentali del mercato del lavoro. Infatti, il tasso di attività 15-64 anni (pari al 73,3%) è aumentato rispetto a quello del medesimo periodo 2013 (69,8%); il tasso di occupazione 15-64 anni (pari al 66,6%) è cresciuto rispetto a quello del medesimo periodo 2013 (62,4%); il tasso di disoccupazione 15 anni e più (8,9%) è diminuito rispetto a quello del 2013 (10,4%).
La performance turistica risulta positiva nel confronto di medio periodo. Negli ultimi cinque anni in esame sono aumentati gli arrivi (+16,3%) e le presenze (+3,7%); la permanenza media nelle strutture ricettive è di 4,5 giorni (nel 2013 era 5,0). Le presenze di turisti stranieri (pari al 23,9% delle presenze totali) sono in flessione del 5,0%.
Con la doverosa premessa che le classifiche economiche offrono una indicazione relativa della performance aggregata e ponderata e che, nei confronti di più anni. spesso sono presenti cambi di metodologie assai rilevanti, secondo l'indagine sulla qualità della vita del Sole 24 Ore, la provincia di Rimini nel 2018 si colloca al 20° posto su 107 province italiane (nel 2013 era al 27°), guadagnando il primo quartile della classifica. Gli indicatori di qualità ambientale (rapporto Ecosistema urbano) posizionano anche essi la provincia nella parte alta della classifica (16° posto su 104); nel 2014 (primo anno utile per il confronto) il posizionamento era al 31°. Infine, dall'indagine ICity rate emerge un peggioramento di posizionamento del capoluogo di provincia (dalla 19esima posizione del 2013 alla 33esima del 2018).