L'aeroporto di Rimini quest'anno dovrebbe superare i 400 mila passeggeri, grazie a 17 destinazioni e 29 voli settimanali. Qualcosa si sta muovendo. Diventeremo il 28° aeroporto nazionale su 40 in attività. Per comunicarlo al mondo Airiminum ha convocato una mega conferenza stampa con la presenza del governatore regionale Stefano Bonaccini,( accompagnato dall'assessore al turismo Andrea Corsini), del sindaco Andrea Gnassi, del vice presidente della Camera di Commercio, Moretti. Tutti a dire, e ci mancherebbe altro, che per internazionalizzare il turismo di Rimini occorre un aeroporto che funzioni alla grande.
Ancora non ci siamo, per ammissione dello stesso amministratore delegato Leonardo Corbucci, il quale ha sottolineato che il modello di business 2019 vede ancora per l'84 per cento solo turismo incoming (e lui vorrebbe più outgoing), per l'85 per cento solo voli verso i paesi dell'est europeo, per l'88 per cento solo traffico invernale, per il 77 per cento solo voli di linea. È insomma ancora un aeroporto stagionale, certo non in linea con le ambizioni di un territorio che vuole ospitare turisti per dodici mesi all'anno e che in parte lo sta già facendo con fiere e congressi.
Ma ci sono lavori in corso. Per la prima volta in quattro anni l'amministratore Corbucci, nel fornire i dati di bilancio, non ha indicato solo gli utili che si è intascato ma anche quanto ha speso per incentivare compagnie aeree e tour operator: 1,4 milioni nel 2018, 2 milioni nel 2019. Anche gli utili cresceranno, a riprova che, se all'aeroporto arrivano aerei e sbarcano passeggeri, anche il gestore ci guadagna. Gli utili incassati negli anni scorsi – annuncia Corbucci – serviranno per realizzare i primi investimenti strutturali, in attesa che ci sia il via libera al Masterplan consegnato ad Enac nel dicembre scorso.
Corbucci ha evidenziato la crescita della presenza delle compagnie all'aeroporto. Tra quelle già presenti nel 2018, Ryanair passa da 3 a 5 destinazioni: con loro si sta ragionando anche per estendere alcuni voli in inverno; Ural che passa da 1 a 4 destinazioni, riportando a casa i voli per gli aeroporti regionali russi che nel 2018 si erano spostati a Bologna; questo risultato va condiviso con l’APT che ha sviluppato politiche di marketing a favore di alcuni tour operator che alimentano quei voli.
Tra le linee nuove che arrivano nel 2019 è interessante la presenza di Lufthansa che, sebbene inizi con il solo collegamento su Monaco, rappresenta per il futuro una grande opportunità per il territorio. Pobeda, la low cost di Aeroflot che opera, stile Ryanair, con gli individuali, andrà con i 4 voli settimanali ad allargare il mercato russo che finora operava in Romagna prevalentemente con i gruppi gestiti dai tour operator. In questa prima programmazione estiva, oltre all’aeroporto, vi è il contributo APT e Visit Romagna. Con Pobeda si sta ragionando per avere un collegamento giornaliero tutto l’anno per Mosca.
Le idee per essere realizzate hanno bisogno di risorse. Il presidente Bonaccini, dopo aver ricordato l'investimento regionale di 12 milioni sull'aeroporto di Parma ha assicurato che la Regione ci sarà anche per sostenere Rimini. Non è una novità, lo hanno ripetuto più volte nei mesi scorsi lo stesso Bonaccini, l'assessore Corsini e l'assessore Donini. Quanti soldi è disposta la Regione a investire sul Fellini e per fare cosa? Corbucci ha sostenuto che Il Masterplan presentato da Airiminum è in fase istruttoria da Enac e che quando sarà definitivamente approvato sarà presentato da Enac stesso a Rimini. “In quel piano erano previsti interventi per 22 milioni, intanto cominceremo a fare qualcosa con le nostre risorse”. Dai rappresentanti regionali uguale risposta attendista: non appena ci sarà il piano definitivo, valuteremo cosa sostenere. Sarà comunque un intervento dell'ordine dei milioni, 12, forse di più, forse di meno, si vedrà.
L'altro versante è quello degli incentivi alle compagnie. Di suo, come abbiamo visto, Airiminum ci mette 2 milioni del proprio bilancio. La Regione a giugno farà partire un bando per azioni di co-marketing con le compagnie che vogliono implementare voli su Rimini. A disposizione ci sono 700 mila euro. È auspicabile che non faccia la fine del precedente, quando nessuna compagnia si è presentata per cogliere l'opportunità (condizioni troppo dure, ha riconosciuto Corsini).
Una proposta nuova, in direzione di un rapporto più stretto fra aeroporto e territorio, è arrivata dall'amministratore delegato Leonardo Corbucci. Innanzitutto la creazione di un comitato strategico, con i rappresentanti dei comuni, di Apt e di San Marino che indichi verso quale destinazioni orientare l'aeroporto. Inoltre, un fondo partecipato da aeroporto, DMC (organismi promozionali del territorio) e operatori privati che abbia lo scopo di intercettare e gestire risorse da destinare alla promozione. Secondo l'ipotesi proposta da Corbucci parte delle risorse potrebbe arrivare dall'imposta di soggiorno e da provvigioni sul business generato dallo scalo. La proposta è però caduta nel vuoto, nessuno degli interlocutori pubblici, a partire dal sindaco Andrea Gnassi, vi ha fatto riferimento nei propri interventi. Si vedrà.