Arlotti: Gnassi è il candidato, il resto sono illazioni
Non c’è che dire, Gnassi è davvero un uomo fortunato. Se nel Pd di Rimini c’è ancora chi sogna l’occasione buona per mettere in discussione la sua ricandidatura a sindaco, ecco arrivare da Roma una sorta di investitura informale, comunque pesante, vista la fonte da cui proviene. Il premier Matteo Renzi, nella conferenza stampa di fine anno risponde ad una domanda sulle amministrative del 2016, stila un breve elenco di città chiamate al voto e arrivato a Rimini ricorda con nonchalance “il mio amico Gnassi”. Intuendo di essersi esposto (o forse l’ha proprio fatto apposta), dice di fermarsi con gli esempi “altrimenti si viola la par condicio”. Par condicio già bell’è che violata visto che quello del sindaco di Rimini è stato l’unico nome citato da Renzi.
Gnassi vola spedito verso la riconferma?, chiediamo a Tiziano Arlotti, deputato del Pd.
“Nessuna elezione – risponde – va mai presa sotto gamba. Ricordo sempre che nel 1999 Alberto Ravaioli vinse al ballottaggio per appena 1.700 voti. Ed era un candidato molto conosciuto, stimato fra la popolazione, anche se privo di esperienza amministrativa. Oggi tutte le città, Rimini compresa, sotto contendibili dai diversi schieramenti. La scomposizione del quadro politico ha reso la situazione molto fluida.
Credo che la scelta fatta dalla direzione del Pd sia giusta. Abbiamo compiuto una valutazione e all’unanimità c’è stata la convergenza sul nome di Gnassi. D’altra parte il sindaco ha lavorato bene, ha ereditato molti progetti e li sta portando a compimento; in altri settori porta avanti progetti suoi, fra cui quello del Parco del Mare che rappresenta una importante sfida per la riqualificazione del turismo riminese. Vedo che a livello nazionale c’è grande considerazione per Rimini, non a caso Gnassi è anche responsabile turismo dell’associazione dei Comuni”.
Non crede però che il possibile rinvio a giudizio, se arrivasse a campagna elettorale già iniziata, sarebbe un macigno pesante, destinato a influenzare il voto?
“Nella direzione abbiamo valutato attentamente le cose e abbiamo riscontrato che non c’è alcun motivo di ineleggibilità. Osservo una cosa: sulla Fiera abbiamo realizzato un investimento di 300 milioni pensando di fare la cosa giusta per lo sviluppo del territorio. Se per caso si fosse rivelato un fallimento, dovevano andare in galera tutte le persone che avevano promosso quell’opera? Non scherziamo. Mi pare che l’accusa di associazione a delinquere proprio non stia in piedi. È opportuno ed è importante che ci sia un secondo mandato del sindaco Gnassi perché così si possono portare a compimento tutti i progetti in corso”.
A molti l’accusa di associazione a delinquere sembra sproporzionata. Però come affrontare una campagna elettorale nella quale molte forze politiche agiteranno la questione morale?
“Ma quale questione morale! Nel nostro territorio mai nessun amministratore del Pd è stato trovato con le mani nella marmellata. Lo stesso capo della Procura ha dichiarato pubblicamente che neanche un centesimo si è attaccato alle mani degli indagati. Inoltre tutti i sequestri patrimoniali sono stati revocati. Questo vorrà pur dire qualcosa! Nella campagna elettorale noi punteremo sulle cose fatte e sul lavoro di squadra compiuto in Comune, Regione e Parlamento. Ci saranno contradditori con le altre forze politiche? Ci andremo, le prenderemo e le daremo. Nessun problema. A Rimini ci conosciamo tutti, i cittadini sanno di che pasta sono fatti i loro amministratori”.
Ma nel Pd sono tutti tranquilli su questa posizione? Non crede ci sia qualcuno che aspetti il motivo o l’occasione giusta per rimettere tutto in discussione?
“Quando ne abbiamo discusso, nessuno ha fatto critiche. Il resto sono illazioni. Certo, ci può essere qualche opinione diversa, ma ciò che conta è il giudizio unanime emerso dalla direzione”.
Il caso Aeradria, al di là dell’esito delle inchieste penali, non chiama in causa pesanti responsabilità politiche? I soci di riferimento erano gli enti locali a guida Pd…
“Penso che nessuno vorrà mettere in discussione che lo scopo dell’Aeroporto è portare turisti a Rimini. Le contestazione all’azione di promo-commercializzazione mi lasciano molto perplesso. Saranno i prossimi passaggi dell’inchiesta a chiarire tutto. Gli indagati adesso possono esprimere la loro versione dei fatti e vedremo cosa succede. Sull’aeroporto non credo che fossimo tutti ubriachi. C’era una coralità di azione che coinvolgeva enti pubblici, operatori privati ed associazioni di categoria”.
Cosa pensa dei vostri competitor, Movimento 5 Stelle ed area del centrodestra?
“Una cosa è fare opposizione, un’altra è governare. Per governare bisogna avere programmi, magari alternativi, però bisogna averli. Penso che staranno lavorando. Credo che l’atteggiamento giusto sia: temere tutti ma non avere paura di nessuno”.
Non è che nel Pd si sta aspettando quali candidati sforneranno grillini e centrodestra per poi decidere, qualora fossero deboli, di far le scarpe a Gnassi?
“Mi sembra fantapolitica. Se c’è qualcosa sotto traccia, comunque non ne sono preoccupato. Il mio motto è: male non fare, paura non avere”.