Lo strano anno (il 2015) dell’aeroporto di Rimini è fotografato dai dati che , fra ieri e oggi, hanno diffuso l’Enac e la società Airiminum.
Enac ha pubblicato i dati sul movimento negli aeroporti italiani e lo scalo di Rimini, ormai lo si sapeva, è piombato in fondo alla classifica. Nel 2015 solo 158.688 passeggeri, il 66,3 per cento in meno rispetto al 2014, gestito dal curatore fallimentare. Non è andata male solo sul fronte passeggeri: il traffico cargo si è ridotto a 6 tonnellate, con un calo del 98.5 per cento rispetto all’anno precedente. Buongiorno Rimini già lo aveva scritto nel settembre scorso: all’aeroporto di Rimini è sparito il traffico delle merci. L’ufficio stampa di Airiminum sosteneva che era tutto a posto, ora i dati arrivano a confermare.
Le ragioni dell’annata poco entusiasmante sono note e sono riassunte nel comunicato che ha diffuso oggi Airiminum 2014 relativo al proprio bilancio 2015. La società ha raggiunto un fatturato, a livello consolidato, di 3,343 milioni di euro (2,247 milioni di Airiminum 2014 e 1,096 milioni della società controllata al 100% Airhandling S.r.l.). Il risultato netto è pari a 235 mila euro. L’aeroporto ha pochi passeggeri, ha azzerato il traffico cargo, ma la società di gestione guadagna. Airiminum dichiara che “La scelta di impostare la gestione sulla rotta dell’economicità aziendale e dell’ottimizzazione dell’intero processo operativo e commerciale abbia dato frutti positivi, e ritiene che la stessa direzione vada perseguita convintamente nei prossimi 30 anni”.
Secondo Airiminum le cose sarebbero andate ancora meglio se non si fossero verificati alcuni incidenti di percorso:La chiusura dello scalo avvenuta il 31 ottobre 2014 da parte del Tribunale di Rimini, che ha interrotto l’esercizio provvisorio (avviato 12 mesi prima a seguito del fallimento della precedente società di gestione) in un periodo strategico per la programmazione della stagione successiva; Il trasferimento dei beni demaniali da parte della Curatela della precedente società di gestione (fallita il 23 novembre 2013) all’ENAC solo a metà febbraio 2015. Questo perché il Curatore ha ritenuto di dover compiere alcune azioni (fra cui anche ricorsi al Tar) che hanno determinato un allungamento di tempi.
Ed infine è arrivato l’annullamento del bando di gara ENAC da parte del TAR dell’Emilia Romagna che, con la sentenza del 11 settembre 2015, lo ha dichiarato non valido per un presunto vizio di forma, recependo una istanza espressa nel ricorso di un concorrente. “Questo – sottolinea Airiminum - ha determinato una nuova situazione di incertezza nel mercato, già scottato dalla chiusura dello scalo solo 10 mesi prima, assestandogli un colpo potenzialmente mortale dopo soli 5 mesi dalla sofferta apertura (in ogni caso pregiudicando l’intero 2016)”.
Adesso questa fase turbolenta si è chiusa. “La definitiva legittimazione – afferma il Consiglio di Amministrazione di AIRiminum - ci responsabilizza nell’avviare, con entusiasmo e passione, quel nuovo percorso di sviluppo dello scalo che riteniamo che tutto il territorio della Romagna si meriti, come abbiamo sempre manifestato pubblicamente. L’obiettivo è riposizionare l’Aeroporto Federico Fellini nel suo ruolo naturale di principale operatore turistico della Romagna e di primario attore nel panorama italiano degli aeroporti di interesse nazionale.”
C’è da augurarselo perché Rimini di un aeroporto che guadagna senza avere i voli non sa cosa farsene.