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Aeroporto di Rimini, pochi passeggeri e zero kg di merce

Lunedì, 14 Settembre 2015

8bAeroporto di Rimini, pochi passeggeri e zero kg di merce

 

 

E’ stata una ripartenza a rilento per l’aeroporto di Rimini. La presidente di AiRiminum Laura Fincato, in una intervista al Resto del Carlino – afferma: “Se quest’anno chiuderemo con 200mila passeggeri, l’anno prossimo puntiamo ai 700mila, aumentando i voli dall’Europa e da altre destinazioni, e rafforzando il mercato russo”.

 

Duecentomila passeggeri in nove mesi di attività (lo scalo ha riaperto lo scorso 1 aprile) non sono nemmeno la metà di quanto (493.310)  è riuscito a fare il curatore fallimentare Renato Santini nel periodo (26 novembre 2013- 31 ottobre 2014) dell’esercizio provvisorio. E le valutazioni di Fincato sono certamente all’insegna dell’ottimismo considerando che al 31 luglio 2015 i passeggeri erano solo 76.717.

 

L’elenco delle ragioni di tale bilancio poco lusinghiero sono attribuite alla crisi del rublo e del mercato russo, alla concorrenza di Ancona giudicata sleale. Anche se – sottolinea Fincato – “i conti sono in ordine”.

Il mercato russo da altre parti sembra però essere florido. Aeroflot ha annunciato che dal prossimo 25 ottobre passerà da uno a due voli giornalieri dall’aeroporto di Bologna per Mosca nei giorni di mercoledì, venerdì, sabato e domenica.  La Aeroflot, inoltre, acquisterà al prezzo simbolico di un rublo il 75 per cento della Transaero, una delle compagnie che garantiscono i collegamento Rimini-Mosca, anzi l’unica che potrebbe continuare a volare una volta terminata la stagione estiva. Fra gli osservatori del mondo aeroportuale c’è chi sostiene che una delle conseguenze dell’acquisizione di Transaero da parte di Aeroflot potrebbe essere la chiusura dei collegamenti con Rimini, visto il potenziamento su Bologna. E per il Fellini non sarebbe una bella prospettiva.

 

La presidente di AiRiminum, nel fare il quadro di questo anno poco confortante, aggiunge che “C’è moltissimo da fare, per lo scalo di Rimini e non parlo solo di voli e passeggeri”. Non precisa quale sia questo “altro”, se le condizioni dello scalo (bisognoso di profonda ristrutturazione) o se l’attività cargo che, a quanto risulta, pure non ha brillato.

Anzi, a dire il vero non è mai partita. Se nel periodo della gestione Santini sono stati movimentati 500 mila chilogrammi di merce, dal 1 aprile di quest’anno non sarebbe transitato nemmeno un chilogrammo. A Inter-Vista risulta che un operatore riminese, la società Stele, per fare le proprie spedizioni deve mandare camion carichi di merce fino a Francoforte e da lì imbarcare il carico sugli aerei in volo verso la Russia.

 

Ma a quanto pare non è la sola società Stele a trovarsi in queste condizioni, gli stessi aerei che partono per la Russia trasportano solo i passeggeri, con grave danno economico per i vettori che non possono trarre vantaggio da questo business.

C’è da dire che fra i programmi generali enunciati in varie occasioni, tra cui l’ultima la conferenza stampa del 9 maggio in aeroporto, AiRiminum aveva sempre inserito la volontà di rilanciare il traffico cargo. Fra i rilievi mossi ad Aeradria nello studio predisposto a suo tempo da Eurafrica Merchant (la società nel cui capitale sociale figura anche Leonardo Corbucci, amministratore delegato di AiRiminum) c’era appunto anche quello di non aver sviluppato adeguatamente il traffico cargo. Il cambio di gestione doveva essere l’occasione per documentare con i fatti che la musica è cambiata.

 

Evidentemente c’è stato un intoppo. L’ipotesi che circola fra quanti si interessano di trasporto per via aerea è che la società AiRiminum non sia ancora riuscita ad interfacciarsi adeguatamente con il sistema della Dogana per il rilascio della complessa documentazione che serve per far viaggiare le merci su un aereo. I dirigenti di AiRiminum probabilmente smentiranno, però è un fatto che alcuni spedizionieri sono costretti a rivolgersi ad altri scali.

Si potrebbe aggiungere che sul sito web dell’aeroporto non c’è un briciolo di informazione destinata a chi deve trasportare merci. Abbiamo detto “si potrebbe” perché in realtà il sito, a più di cinque mesi dalla riapertura dell’aeroporto, presenta ancora un’immagine desolante, non certo adeguata al rango di scalo internazionale e di uno dei maggiori distretti turistici d’Europa.

 

Fra le tante cose da fare cui accenna la presidente Fincato c’è sicuramente anche quello di un sito web che dia almeno l’idea che a Rimini c’è un aeroporto funzionante.

Quanto al resto degli investimenti, certamente più sostanziosi, si potranno fare se i soci metteranno mano finalmente al portafoglio. Al 18 agosto dei 12 milioni del capitale sociale, solo 3.363.000 erano stati sottoscritti e solo 1. 171.750 era stato effettivamente versato.

 

Nell’aprile scorso, l’amministratore Leonardo Corbucci, in una lettera al direttore de Il Fatto Quotidiano, aveva scritto: “Entro la seconda metà di maggio (solo dopo 45 giorni dalla apertura dell’aeroporto anche se in aprile l’aeroporto è stato effettivamente operativo solo per 9 giorni, con un unico aereo in arrivo da Mosca, per un totale di 18 voli), AIRiminum 2014 si trasformerà in società per azioni rafforzando ulteriormente gli strumenti finanziari a disposizione del management di AIRiminum 2014 in quanto, oltre al versamento di ulteriori decimi da parte degli attuali soci, potrà fare affidamento su altre risorse patrimoniali apportate dai soggetti che fin dall’inizio hanno manifestato interesse nel progetto di AIRiminum 2014 e da nuovi soggetti (sempre più numerosi) che in questi giorni stanno chiedendo con insistenza di entrare nel capitale”. Stando alle visure camerali del 18 agosto, ancora non c’è traccia della Spa e del conferimento di ulteriori risorse.


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